Drastica mancanza di limone siciliano - Pasam Agrumi

Drastica mancanza di limone siciliano


“Un’annata complicata, quella del limone siciliano, che ha fornito con poco prodotto, al punto da lasciarci fortemente insoddisfatti”. Sono le parole di Salvo Magliocco, responsabile della Cooperativa PASAM Agrumi di Siracusa, specializzata nella produzione e commercializzazione di limoni femminello di Siracusa, certificati Biologici e Demeter. Ma facciamo un passo indietro di alcuni mesi per comprendere meglio il momento attuale.

“Quest’anno la produzione di maggiolino, cioè il limone che si raccoglie indicativamente da aprile a giugno, si è presentata con scarsi quantitativi – ha spiegato Magliocco – I limoni hanno subito la cascola dei frutti a causa di eventi climatici sfavorevoli. In quella fase, i prezzi sono stati abbastanza alti, mediamente 0,80 euro al kg, proprio per la mancanza di prodotto. La Spagna, in quel frangente, ha potuto colmare per quanto possibile le richieste del mercato italiano ed estero, anche per quella parte che di solito è di nostro appannaggio. I prezzi sostenuti, inoltre, con la mancanza di prodotto da una parte e l’aumento vertiginoso dei costi di produzione dall’altra, non hanno prodotto alcun beneficio per i produttori”.

 

La produzione attuale
“Adesso siamo nella parte della stagione che vede le produzioni di limone verdello, che vanno indicativamente da luglio a settembre – prosegue il manager – Il prodotto scarseggia ancora di più rispetto ai mesi precedenti, questa volta per via dell’ondata di caldo di luglio, con temperature persistenti oltre i 40°C, e picchi che hanno sfiorato i 49°C. Il momento commerciale è caratterizzato da una presenza molto scarsa di limoni, a causa dei danni da scottatura subiti dai frutti, come evidenziato dalla foto qui sopra. I prezzi alla produzione per il prodotto Bio sono di circa 1,00 euro al kg, certamente buoni ma privi di significato in assenza di disponibilità di merce. Le forniture in Italia, al momento, vengono assicurate dal prodotto dell’emisfero Sud, per la maggior parte; un prodotto non paragonabile e soprattutto, per la maggior parte, non certificato biologico. Difatti per raggiungere il continente europeo sono necessari più di 30 giorni di viaggio, con conseguente utilizzo di prodotti che non rendono nemmeno edibile la buccia.

 

“Il pericolo, in momenti come questi – stigmatizza Magliocco – è che i mercati possano richiedere prodotti non siciliani anche oltre l’attuale crisi produttiva, specialmente per il prodotto convenzionale. Quel che sicuramente non temiamo è il confronto con la nostra qualità produttiva. Il limone femminello di Siracusa è infatti un prodotto molto ricco di succo e olii essenziali, particolarmente ricercati dall’industria cosmetica. Altrettanto certo è che i mercati più esigenti verso i quali esportiamo, come Germania, Austria, Svizzera e Danimarca, non rinunceranno mai ai nostri limoni Biologici, Demeter e a marchio IGP di Siracusa”.